Cenni_Biografici_Jung

Carl Gustav Jung

Kesswil 1875  -  Kusnacht 1961

Figura di spicco nella storia del pensiero del XX secolo, autore di un numero più che rilevante di lavori scientifici, Jung si laureò in medicina nel 1901. Dotato di interessi che spaziavano dalla filosofia alla religione, dalla scienza alla parapsicologia, dalle patologie psichiche ai fenomeni occulti, si iscrisse al corso facoltativo di psichiatria e compì il suo tirocinio pratico all'ospedale Burghölzli di Zurigo, sotto la direzione di E. Bleuler, dove rimase fino al 1909. Furono questi anni fondamentali per la sua formazione, anni vissuti in un contatto ravvicinato con i pazienti schizofrenici, alla cui comprensione dedicò i suoi più importanti sforzi di ricerca. E' del 1907 la pubblicazione della Psicologia della dementia praecox, in cui trovano una sistemazione teorica più accurata le sue osservazioni sui pazienti psicotici, l'applicazione del metodo associativo a cui si rifaceva la scuola di Bleuler e le nascenti scoperte di Freud sul complesso sessuale quale fondamento eziologico delle psicopatologie osservate.
Jung pose a fondamento delle patologie psichiche e pertanto del suo edificio teorico, la nozione di complesso a tonalità affettiva e, seguendo l'eredità della psichiatria francese, individuò nella costitutiva scindibilità della psiche l'origine della malattia.
Il rapporto di Jung con Freud è testimoniato da un nutrito carteggio, ricco di note personali, di informazioni di circostanza e di un prezioso scambio di osservazioni e di punti di vista scientifici che tratteggiano, meglio di qualsivoglia biografia, la personalità dei due uomini di scienza.
Anno cruciale per la vita di Jung fu il 1913, in cui a) si consacrò il distacco definitivo, personale e teorico, da Freud, testimoniato dallo scritto La libido. Simboli e trasformazioni, b) propose per il proprio ambito di ricerca la denominazione di "psicologia analitica", c) inaugurò un periodo, che si protrarrà fino al 1919, noto come "malattia creativa" durante il quale approfondì la sperimentazione dei propri prodotti inconsci, attraverso la tecnica dell' immaginazione attiva e il lavoro dell' amplificazione applicata ai disegni ricavati dalle immagini oniriche.
La sua concezione del relativismo psicologico trovò espressione nei Tipi psicologici pubblicati nel 1921, in cui mise a punto la fondamentale ineludibilità del punto di vista soggettivo e la conseguente inesauribilità dell'inconscio e della psiche umana. Su queste premesse, Jung richiamò l'attenzione sull'importanza etica della consapevolezza della propria prospettiva cognitiva e affettiva, nell'esame delle situazioni cliniche e delle formulazioni teoriche.
Negli anni immediatamente successivi, attraverso l'approfondimento dell'amicizia con il sinologo Richard Wilhelm, si dedicò allo studio della religiosità e della filosofia cinesi, che rappresentò il primo momento della sua apertura verso culture diverse da quella occidentale. Nel 1924 iniziò le ricerche etnopsicologiche presso gli indiani pueblo nel Nuovo Messico e nell'Arizona. Sempre nello stesso anno fondò negli Stati Uniti la prima associazione di psicologia analitica che divenne poi Istituto.
Negli anni successivi le sue ricerche si aprirono a ventaglio verso molteplici direzioni: dai rapporti tra psicologia e educazione, tra psicologia analitica e concezione del mondo, mitologia, alchimia, filosofia gnostica, ad una riflessione più approfondita intorno al concetto di energia psichica in quanto fondamentalmente "relazione", che trovò espressione nello scritto L'io e l'inconscio del 1928. Nello stesso anno inaugurò un seminario dal titolo Dream Analysis che continuò fino al 1930. La testimonianza del suo interesse per i sogni in quel periodo, si trova nel lavoro Applicabilità pratica dell'analisi dei sogni.
Nel 1933 l'avvento del nazismo in Germania, portò alle dimissioni di Kretschmer da presidente dell'Artliche Gesellschaft fur Psychotherapie per il suo rifiuto a conformarsi all'ideologia nazista e quindi alla discriminazione razziale. Il posto fu preso da Jung che ritenne, in quanto straniero, di poter godere di una maggiore libertà di movimento, ma sottovalutò la forza di impatto del regime hitleriano, fino a che, sempre più limitato nella sua possibilità di azione, nel 1940 il suo nome comparve nella lista nera dei nazisti e i suoi scritti furono messi al bando in Germania e in tutti i paesi occupati.
Le riflessioni teoriche di quegli anni condussero Jung ad un approfondimento dei concetti di archetipo e di inconscio collettivo, che costituiscono la naturale conseguenza delle nozioni di complesso a tonalità affettiva e di energia psichica; ugualmente definì sempre più il percorso analitico come una tappa del più generale processo di individuazione.
Psicoterapeuta dotato di una robusta concretezza, osservatore acuto,ricco di una duttile immaginazione, uomo di una straordinaria cultura e di molteplici interessi, Jung si adoperò molto nell'organizzazione e diffusione della "sua" psicologia analitica: nel 1916 costituì lo Psychologischer Club Zurich, nel 1935 la Schweizerische Gesellschaft fur Psichologie, nel 1948 lo Jung-Institut, nel 1957 la Società Svizzera di Psicologia Analitica e nel 1958 l’International Association for Analytical Psychology. Nel 1961, anno della sua morte, venne fondata in Italia l'Associazione Italiana di Psicologia Analitica, e nel 1966 nascerà il Centro Italiano di Psicologia Analitica.

Biografie approfondite di C.G. Jung possono reperirsi nelle seguenti opere:

V. Brome, Jung: Man and Myth, Macmillan London Limited, London 1978 [trad. it. Vita di Jung, Bollati Boringhieri, Torino 1994].
B. Hannah., Jung: His life and work, G. P. Putnam’s Sons, New York 1976 [tr. it. Vita e opere di C.G. Jung, Rusconi, Milano 1980].
G. Wehr, C.G. Jung, Kösel-Verlag, München 1985 [trad. it. Jung. La vita, le opere, il pensiero, Rizzoli, Milano 1987].

Opera di riferimento per l’evoluzione del suo pensiero è la sua autobiografia:
A. Jaffé (a cura di), Erinnerungen, Träume, Gedanken von C.G. Jung, Rascher Verlag, Zürich 1961 [trad. it. Ricordi, sogni e riflessioni, Il Saggiatore, Milano 1965]